Cena finita a martellate: 4 anni e 8 mesi di carcere
Articolo di SardegnaDies sul resoconto delle attività dell'Istituto Bellieni, compresa la presentazione del libro Giustizia e Perdono
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Cena finita a martellate: 4 anni e 8 mesi di carcere

Cena finita a martellate: 4 anni e 8 mesi di carcere

FONTE: LA NUOVA SARDEGNA

Condannato Giò Battista Coradduzza, 54 anni, autore della brutale aggressione Assolto l’uomo che era intervenuto con una falce per difendere la vittima

SASSARI. Le martellate in testa all’amico che lo aveva invitato a casa per uno spuntino erano state violentissime. Quando i soccorritori e le forze dell’ordine lo scorso agosto erano arrivati sul posto, un casolare a Li Buttangari (nelle campagne tra Sassari e Sorso), la vittima dell’aggressione era a terra priva di sensi e ricoperta di sangue.

Ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca ha condannato l’uomo che era stato invitato a cena dall’amico e che pochi giorni dopo era finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio a quattro anni e otto mesi di reclusione. Per Giò Battista Coradduzza, sassarese di 54 anni, difeso dall’avvocato Marco Costa, il pubblico ministero Maria Paola Asara la scorsa udienza aveva sollecitato una condanna a sei anni di carcere. Ad avere la peggio era stato il padrone di casa, Angelo Francesco Marras, di 73 anni, che, colpito più volte alla testa, aveva riportato la frattura dell’osso occipitale. Ad allertare le forze dell’ordine era stata una chiamata arrivata da una terza persona, Marco Pinna, presente allo spuntino anche lui, che a sua volta era rimasto ferito dalle martellate, anche se in modo meno grave.

Anche Pinna era finito a processo perché durante la brutale aggressione era intervenuto per difendere il padrone di casa Marras, aveva preso una falce e aveva colpito Coradduzza più volte sul corpo e sulla mano fin quasi a staccargli due dita. Ieri per Pinna (assistito dall’avvocato Attilio Pinna) è arrivata l’assoluzione. Era stato lo stesso pubblico ministero a sollecitarla, sostenendo che l’uomo avesse agito per legittima difesa. La lite era partita dopo una discussione banale e con una buona dose di alcol in circolo nel sangue di tutti i partecipanti all’appuntamento conviviale. Stando alla ricostruzione degli investigatori della polizia, Coradduzza si sarebbe prima allontanato e poi sarebbe tornato nella casa di Li Buttangari con un martello e avrebbe colpito l’amico con cui prima aveva discusso, sorprendendolo alle spalle mentre guardava la televisione.

A quel punto, sentendo urla e lamenti Pinna sarebbe uscito dalla stanza e con una falce avrebbe messo in fuga Coradduzza, soccorso da un’ambulanza chiamata da un passante che lo aveva notato a terra sanguinante. Poco dopo a Li Buttangari era arrivata la polizia.